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Il superamento della Business Intelligence grazie all’universo Cognitive a quattro dimensioni

di Federico Cussigh, Senior Partner IDSys e IBM Certified Specialist – email: contatti

 

Un impatto dirompente

Penso che nessun’altra tecnologia inventata dall’uomo possa generare degli impatti così dirompenti come quelli che deriveranno dall’introduzione simultanea nella nostra società dell’Intelligenza Artificiale, dell’Analisi Predittiva e Big Data. Queste tre componenti vengono definite oggi come tecnologie Cognitive e potenzialmente sono in grado di cambiare diverse regole del gioco cui tutti noi siamo abituati da secoli.  Vediamo il perché.

Sotto i nostri occhi sta avvenendo un cambiamento epocale: stiamo infatti vivendo l’inizio dell’Era Cognitive, dove i sistemi informatici inizieranno finalmente a dare sostanza e concretezza alle promesse fatte da quella che da tanti anni viene definita come l’era dell’informazione.

Le tecnologie Cognitive non devono essere viste solo come l’ennesimo tool informatico che aumenta in qualche modo una o più delle capacità che l’uomo già possiede, piuttosto devono essere immaginate come l’aggiunta di una nuova dimensione al mondo che conosciamo.

E’ come se il nostro universo tridimensionale magicamente diventasse a quattro dimensioni. Ma attenzione: quando ad un universo si aggiunge una nuova dimensione, cambiano immediatamente tutti i modelli di riferimento. Non è che le cose cambino nella loro essenza, ma cambia la percezione che ne deriviamo da esse.

Vediamo perché le tecnologie Cognitive vengono definite “disruptive”.

 

Un universo a quattro dimensioni

Come si può immaginare un universo a quattro dimensioni? Cerchiamo farci aiutare da un esempio.

Il modo più semplice per capire cosa avviene quando in un universo si aggiunge una nuova dimensione, è quello di provare ad immaginare come un Elefante possa essere percepito in un universo che ha una dimensione in meno rispetto al nostro universo tridimensionale, immaginando quindi come esso possa essere rappresentato in un universo bidimensionale.

Mettiamoci nei panni di un uomo che vive in un universo bidimensionale e confrontiamo in che modo lui (nell’universo 2D) e noi (nell’universo 3D) potremmo percepire lo stesso Elefante.

Per l’uomo dell’universo 2D esso è composto da cinque elementi ovali. In quell’universo infatti si hanno a disposizione sono solo una ridotta parte di tutte le informazioni che compongono l’Elefante. Sicuramente all’uomo 2D mancherà la visione d’insieme.

Quando ad un’immagine bidimensionale si aggiunge una ulteriore dimensione, l’impatto è dirompente. Non è che la realtà nota fin a quel momento cambi, (l’Elefante infatti rimane sempre lo stesso), ma ciò che cambia è che, grazie alla nuova dimensione, la medesima realtà può essere percepita in modo nuovo, arricchito di più informazioni… e questo cambia tutto! Cambia il paradigma.

 

Cosa cambia nell’universo Cognitive a quattro dimensioni?

La realtà, per come la percepiamo, sta subendo una fase di sostanziale modifica. Questo percorso è stato innescato dall’effetto combinato di tutte le tecnologie Cognitive (Analisi Predittiva, Intelligenza Artificiale e Big Data) e ciò impatterà sempre di più su ogni aspetto delle nostre organizzazioni ed in generale sulla nostra società.

Partendo dall’epoca dei mainframes centralizzati, nel tempo si sono alternate varie fasi di sviluppo caratterizzate da una continua introduzione di nuove tecnologie sul mercato: dal personal computer, alle funzionalità di client-server, all’office productivity, il data warehousing, fino alla comparsa del cloud.

 

Se facciamo caso, in questo momento storico, in tutte le organizzazioni al mondo sono co-presenti tutte queste tecnologie, ma non sono poi molte le organizzazioni che realmente, da un punto di vista informativo, vanno oltre la fase di reporting, caratterizzata al massimo dall’implementazione di tecnologie di Business Intelligence. Quest’ultime, seppur necessarie, devono essere considerate poco più di una semplice rappresentazione, per quanto accattivante, di meri dati che normalmente sono già esistenti… è solo che grazie alla B.I. essi diventano più leggibili.

Invece, nell’universo Cognitive che sta nascendo sotto i nostri occhi, grazie alle nuove tecnologie:

  • la conoscenza deriva dallo studio statistico dei dati (tipico del machine learning) o dalle immagini (deep learning)
  • sono “i programmi” ad adattarsi all’uomo e non viceversa
  • i sistemi Cognitive si caratterizzano per la capacità di auto-apprendere da ogni ciclo di interazione con i dati e/o con l’uomo
  • sono in grado di generare elaborazioni per interpretare il futuro
  • sono orientati al raggiungimento di obiettivi
  • sanno trarre conclusioni

 

Gli effetti dell’Era Cognitive

Nell’era Cognitive sono i sistemi ad adattarsi alle persone, interagendo con l’uomo in modo naturale, anche perché sono in grado di comprendere il linguaggio naturale umano (Natural Language Processing). Essi infatti:

  • sono in grado di porre domande all’uomo
  • comprendono le risposte che ricevono
  • imparano costantemente dai dati analizzati e dall’interazione con l’uomo

La quarta dimensione, quella Cognitive, che si aggiunge al nostro universo tridimensionale è quella che permette di ricevere dai dati un nuovo tipo di risultato: essi vengono convertiti in intuizioni che possono essere utilizzate al fine di ispirare l’operato umano. Siamo ben lontani dalla semplice, seppur sempre utile, Business Intelligence.

 

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